CORTEO STORICO


Nell’anno 1471, anno a cui fa riferimento il Palio, la Città di Lugo godeva di relativo benessere e di pace, grazie alla guida illuminata di Niccolò d’Este prima e del Duca Borso d’Este, poi.

Proprio grazie a questa posizione di rilievo della Città, Borso d’Este, recandosi nel 1471 a Roma per ricevere da Papa Paolo II il titolo di Duca di Ferrara, decise di pernottare nel Castello di Lugo nella notte fra il 13 e il 14 Marzo, assieme al suo imponente e spettacolare corteo, ben descritto dalle cronache del Bonoli.

Per i lughesi di allora furono due giorni di grande festa, in onore del loro amato e riverito Signore, al quale riservarono un trattamento “di grandiosità e senza risparmio”.

Proprio questi sfarzosi onori che i lughesi riservarono al loro amato signore sono alla base della valutazione dei cortei storici con cui i quattro Rioni cittadini rievocano gli omaggi al Duca.

Il Duca siede sul proprio scranno, affiancato dal Commissario Ducale e dal Massaro della Comunità, mentre i cortei rionali, che rappresentano gli antichi quattro borghi cittadini, sfilano davanti a lui con compostezza e portamento fiero, gli porgono doni ed offrono spettacoli in suo onore.

I cortei storici dei rioni sono così composti:

  • Banditore
  • Portastendardo del Borgo
  • Alabardieri (due)
  • Tamburini (due)
  • Consigliere Anziano
  • Saltuario del Borgo
  • Notaio*

* Notaio delle Cause Civili per Brozzi; Notaio del Magazzino del Grano per Ghetto; Notaio delle Frodi per Madonna delle Stuoie; Notaio dei Danni Dati per Cento.

Ciascun Rione dispone, in aggiunta, della possibilità di rappresentare 6 figure libere facoltative, da comunicare e convalidare da parte della Commissione Storica.

I personaggi più importanti del corteo rappresentano altrettante figure amministrative, sociali, militari, culturali, realmente esistenti negli antichi borghi in epoca rinascimentale, accuratamente descritte negli Statuti della Terra di Lugo.

Il Banditore aveva il compito di rendere pubbliche, urlando nei punti più frequentati del Borgo e nelle ore di maggiore attività, comunicazioni giudiziarie, sentenze, citazioni, proclami, grida, bandi, ordini e comunicazioni del Governo cittadino. Nel Borgo del Limite era il Trivio, incrocio con la strada di Cento, il luogo in cui venivano letti e resi pubblici i bandi, gli avvisi di pignoramento e le notificazioni ducali.

Il Banditore poteva avvalersi dell’aiuto di famuli, in questo caso armati di spada, che lo assistevano in qualità di scorta e come mano d’opera, in particolare durante l’esecuzione dei pignoramenti.

Il Consigliere Anziano, ve n’erano quattro nel Consiglio della Città e presumibilmente uno per ogni Borgo, era eletto fra gli abitanti più nobili ed illustri e con maggiori esperienze nell’ambito del Consiglio cittadino. Il Consigliere Anziano era membro del Magistrato che sovrintendeva alle sedute del Consiglio dei Settantadue, assieme agli altri tre Anziani ed al Massaro del Comune. Doveva essere persona onesta e di grande rettitudine, giurava di esercitare il proprio ufficio diligentemente e lontano da ogni colpa, frode o reato. Qualora fosse stato convocato avrebbe dovuto comparire davanti al Massaro e consigliarlo circa ogni faccenda di interesse comunale. Doveva inoltre autorizzare il Massaro per spese fino a dieci libbre di monete che fosse necessario sostenere. Per raggiungere le somme utili a realizzare gli interventi di pubblica utilità, ordinari o straordinari, gli Anziani organizzavano, per conto del Comune, una raccolta di denaro, chiamata “colletta”. Da essa restavano esclusi ambasciatori, debitori morosi e sbandati. Per imporre la “colletta”, poteva essere tassato tutto ciò che dagli Statuti non era già espressamente previsto, secondo la coscienza degli Anziani, sempre però seguendo le modalità in uso per questo pubblico strumento. L’Anziano doveva inoltre svolgere, per il Comune, gli incarichi che fosse in grado di compiere per esperienza e competenza personali. Essere eletto Consigliere Anziano era motivo d’orgoglio e d’onore per un Nobile cittadino lughese, questa carica era retribuita con tre monete al semestre. Non è riportato in nessun testo, ma si può presumere che il Consigliere Anziano rappresentasse una sorta di governatore del Borgo, che dirigesse i ventiquattro Consiglieri del Borgo e controllasse l’attività dei funzionari che in esso lavoravano.

Il Saltuario del Borgo, era una sorta di vigile di quartiere che pattugliava il borgo e le campagne circostanti, percorrendole almeno due volte al giorno, a piedi o a cavallo.

Suoi compiti erano sorvegliare e custodire i possedimenti e i coltivi dei borghigiani, rilevando eventuali danni arrecati da animali domestici mal custoditi, o da persone, a vigneti, frutteti, alberi, boschi, paludi, pascoli e prati, campi di grano, fava, lino, canapa o biade. Doveva, poi, segnalare e denunciare fatti e responsabili al Notaro per i Danni Dati ogni Mercoledì e Sabato, omettendo di denunciare colui che si fosse impegnato a riparare o risarcire in otto giorni il danno arrecato preterintenzionalmente. Il Saltuario doveva, inoltre, denunciare ogni sorta di crimine, furto, rissa, omicidio, e segnalare ogni decesso avvenuto nelle campagne che pattugliava e nelle quali si impegnava a mantenere l’ordine pubblico. Riceveva dai proprietari stessi delle terre che vigilava compensi in natura, quali vacche, buoi, grano, biade, vino, oppure un salario di due soldi da ogni possidente.

Vi erano nove saltuari o guardie campestri, una per ciascun borgo più altre cinque per le frazioni.

Il Notaio, in rappresentanza di alcuni dei notai che coadiuvavano le attività del Consiglio del Comune. Oltre al Notaio del Massaro e al Notaio degli Anziani, che assistevano le attività di questi organi di governo, vi erano il Notaio delle Cause Civili che si occupava appunto dei casi di diritto civile, il Notaio delle Frodi, che controllava il mercato e in particolare la disposizione delle bancarelle e l’uso delle unità di misura, il Notaio dei Danni Dati, che riceveva le denunce delle Guardie Campestri, il Notaio del Magazzino del Grano, che annotava le quantità di grano depositato nei magazzini civici.

La città di Lugo, fiorente di fiere, mercati e commerci, era estremamente proficua per la classe notarile, numericamente ben rappresentata fra gli abitanti dei Borghi. Già allora i Notai avevano un proprio Collegio Notarile, organizzato secondo un proprio statuto e al quale si poteva accedere soltanto dopo aver maturato fama, credibilità ed esperienza.